“E che te devo di’ !” Verrebbe da dire questo al duo romano Discoverland, che ieri sera si è esibito al Cortile Cafè di Bologna. Roberto Angelini e Pier Cortese sono in tour dopo la pubblicazione del secondo progetto discografico: con “Drugstore” (Gas Vintage Records) entriamo in un fienile a metà tra Il Locale e il Klondike, in cui successi del passato (recente e no) vengono immersi in un calderone psicho-folk.Un progetto che può apparire semplice, scanzonato, ma che trova sulla strada dei rischi non da poco: così come ci suggerisce Angelini “da anni la cover è terriorio esclusivo delle tribute band, pezzi tutti uguali in sottofondo per evocare un momento nostalgico. Nel nostro piccolo invece cerchiamo di stimolare gli ascoltatori con cover trasformate creativamente”.
Si scompongono i pezzi, si gioca come dei bambini, si rinnova il patto tra la canzone e chi la ascolta e il divertimento è assicurato. E a proposito della serata, va inoltre segnalata la presenza del progetto tutto al femminile “Paolo Doesn’t Play With Us”, che in apertura ha intrattenuto i presenti con inediti e cover riarrangiate in chiave folk.
Ritornando a Discoverland, prima del concerto i due ragazzotti romani ci hanno concesso un’interessante chiaccherata in cui Pier Cortese illustra il flusso di coscenza dietro ogni arrangiamento: “è un approccio quasi jazzistico, con dei temi da cui partire con l’improvvisazione”. Un po’ come è successo con Get Up, Stand Up, sulle note della quale ipotetiche balle di fieno rotolano per le spiagge giamaicane; o con Monnalisa di Graziani e la meravigliosa rivistitazione di Via Con Me.
I Discoverland non deludono, continuando a battere una strada che porterà di sicuro a proporre queste innovative sonorità al servizio di brani inediti.