Il mio primo MI AMI ve lo voglio raccontare in una maniera insolita.
Più che un report pochi flash di quello che è accaduto, per darvi un’idea della manifestazione.
- Il Magnolia è un posto bellissimo.
- Le magliette del MI AMI sono bellissime.
- La prima giornata è stata dominata dalla Sicilia.
- La seconda dalla scena romana.
- Già solo il concerto di Carmen Consoli valeva tutto l’abbonamento.
- Il “vaccino contro le minchiate”, come lo ha battezzato Carmen, dovrebbe essere somministrato a chi decontestualizza e vive di dietrologia.
- La seconda giornata è stata quella più affollata, merito soprattutto dei Baustelle e dell’incognita Liberato.
- Il vero idolo di questa serata è indubbiamente colui che girava con la bacinella, vendendo le magliette del misterioso artista napoletano.
- E no, Liberato non è Calcutta.
- E sì, Liberato guardava il concerto tra il pubblico.
- Il progetto 19’40’’/Esecutori di metallo su carta è un raggio di speranza per la musica sperimentale.
- Colombre ormai è la rivelazione dell’anno.
- /Handlogic e Christaux sono il futuro verso cui dobbiamo correre.
- Luca Romagnoli si conferma la nostra nuova rockstar.
- I MaDe DoPo hanno spaccato, i Gazebo Penguins pure.
- Mettere contemporaneamente il live dei Canova con quello del Management del Dolore Post-operatorio è stato l’errore madornale della manifestazione, considerata la simile fanbase, che ha vissuto malissimo la scelta obbligata.
- Io Pop X non lo capirò mai, ma sono disponibile a eventuali confronti con chi ha voglia di spiegarmi cosa ci facesse sul main stage.
- Il fatto che sul main stage non ci fossero i Winstons ci fa capire in che direzione sta andando la nostra musica.
- Sul dj set conclusivo c’è da dire che Coldplay anche no, Gigi D’Alessio sì, mixare i brani, invece di buttarli lì a caso, sarebbe stato opportuno, soprattutto se sei in scaletta dopo quei mostri sacri di Demonology HiFi.
- Per il resto bene, anzi benissimo.
- Grandissima festa della musica!
Report a cura di Egle Taccia