“La realtà è una merda
ma non finisce qua
passami il mantello nero
il costume da torero
oggi salvo il mondo intero
con un pugno di poesie”
E in effetti Dario Brunori, in arte Brunori Sas, con questo nuovo album, A casa tutto bene, il mondo non l’avrà salvato ma di certo l’ha reso migliore a chi ascolta la sua musica e a chi, in un giovedì di metà marzo, ha deciso di riempire il Teatro Verdi di Cesena per l’ennesimo live da tutto esaurito del cantautore.
Opening act della serata la cantautrice e polistrumentista Cassandra Raffaele che alle 21.30 precise sale sul palco. Testi originali e voce potente, decisamente un buon inizio.
Sono passate da pochi minuti le 22 quando sul palco arriva finalmente lui, accompagnato da una signora e ormai consolidata band: Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), LuciaSagretti (violino), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni). Si parte subito con i brani del nuovo disco. Primo pezzo La verità seguita da L’uomo nero che danno subito un certo tono alla serata. Come anticipa Dario, sarà un concerto selvatico e in quanto tale necessita anche di un rito altrettanto selvatico, un urlo liberatorio per “Quelle canzoni da cantare a squarciagola/Come se cinquemila voci diventassero una sola/Canzoni che ti amo ancora anche se è triste, anche se è dura/Canzoni contro la paura”, sicuramente uno dei brani più belli di A casa tutto bene, Canzone contro la paura. Le persone si lasciano andare ed è palese la voglia di buttarsi alle spalle per un po’ la quotidianità spesso amara e difficile e cantare, cantare, cantare.
Neppure un problema tecnico riesce a scalfire la magia di questa festa, anzi si crea uno sketch alquanto divertente in cui Dario fa salire sul palco una persona del pubblico per raccontare di come si vive a Cesena visto che noi stiamo facendo questo tour per conoscere da casa nostra a casa degli altri come vanno le cose, e per intrattenere il pubblico dato che c‘è un problema tecnico che ci prenderà un’ora, un’ora e un quarto… la simpatia di Brunori è ben conosciuta e anche in questa occasione non mancheranno le occasioni per ridere di gusto. Si continua con i pezzi più recenti, Colpo di pistola, La vita liquida e soprattutto Lamezia-Milano che dal vivo rende ancora di più.
E’ arrivata l’ora di fare un tuffo nel passato tornando ai precedenti album, si inizia con una canzone a cui Dario è molto legato, Come stai, accolta con un’ovazione, come del resto tutti i brani della seconda parte del live, più centrata sull’amore. Anche Fra milioni di stelle, Lei, lui, Firenze o Arrivederci tristezza si concludono con applausi infiniti, segno di come il cantautore sia entrato di diritto nel cuore delle persone e possa vantare oramai un pubblico fedele.
Con Il costume da torero si salta e si balla e ci si avvicina, purtroppo, sempre di più al termine. C’è ancora tempo, però per Sabato bestiale, Don Abbondio e uno dei pezzi che davvero non può mancare, Rosa. Dario esce, ma l’adrenalina in sala è altissima e non può certo finire così.
Mani sul piano, partono le note di due pezzi importantissimi per Brunori, Guardia ’82, seguita dalla poetica Kurt Cobain, incanto e commozione che rimangono inalterate fino all’ultimissimo brano. Secondo me ci siamo troppo imborghesiti/abbiamo perso il desiderio/di sporcarci un po’ i vestiti/se canti il popolo sarai anche un cantautore/sarai anche un cantastorie/ma ogni volta ai tuoi concerti/non c’è neanche un muratore… Secondo me chiude questo concerto nel migliore dei modi.
Alla fine, in fila verso l’uscita, persone di ogni età e un solo comune denominatore: la serenità sul volto di ognuno; la più grande soddisfazione per un artista che racconta la vita di tutti noi.
Report di Cinzia Canali