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No Press

NoPress: esce oggi RAPTUS 3, il nuovo disco di NAYT presentato all’ENIGMA ROOM

 

Presentazione non convenzionale per il disco del rapper romano, terzo volume del progetto RAPTUS in uscita per Jive Records in collaborazione con Sony Music Italy.

Quella di cui vi racconto è stata sicuramente una delle conferenze stampa meno convenzionali e più divertenti a cui abbia assistito.

La zona è quella dietro la stazione di Rogoredo, al numero 26 di via Giacomo Medici del Vascello, in un edificio abbandonato, c’è l’ENIGMA Room, una delle tante escape room presenti a Milano (se non sapete cosa siano ve lo spiego alla fine dell’articolo).

Ci accomodiamo in una sala conferenze in disuso, con poltroncine da cinema arancioni e diroccate. Quando arriva NAYT si sistema dietro le nostre spalle, invece che sul palchetto di fronte, perchè dice “non voglio fare il professore che fa la conferenza ma voglio stare in mezzo a voi.”

Inizialmente molto emozionato, come confessa subito, man a mano che presenta il suo nuovo progetto viene fuori la sicurezza e il carattere di questo giovanissimo rapper, classe ‘94, al secolo William Mezzanotte.

Nayt ha riscosso l’attenzione del grande pubblico dalla pubblicazione del singolo “No story”, il primo realizzato con 3D, producer con cui lavora attualmente; il sodalizio tra i due li ha portati a diventare soci nella label VNT1, fondata da 3D stesso. Da quel momento Nayt si è imposto come una delle novità più promettenti del panorama rap italiano, grazie al progetto Raptus che arriva ora al terzo capitolo.

RAPTUS 3 è il nuovo disco prodotto da 3D per VNT1 e il primo in collaborazione con una major: infatti uscirà su Jive Records, label sussidiaria di Sony Music Italy. L’importanza di questo progetto si denota anche dalla presenza attenta e puntuale degli addetti promozione della major durante tutto l’evento insieme all’ufficio stampa più importante d’Italia Parole & Dintorni.

Dopo una brevissima presentazione autobiografica dello stesso Nayt, che “modera” l’incontro, e un altrettanto breve presentazione del progetto, il resto del racconto è lasciato al botta e risposta con i giornalisti.

Il rapper romano spiega che il progetto Raptus è nato come esperimento, un mixtape, una scusa per rappare, con l’intento di dedicarsi alla musicalità in un disco ufficiale. Dopo l’hype raggiunto dal primo volume, il progetto ha preso il sopravvento, crescendo velocemente su Spotify, portando la produzione del Volume 2 che ha messo una base molto forte per il successo sul digital.

In RAPTUS 3 c’è solo un featuring di MADMAN nel brano “Fame”, uno dei 4 singoli che anticipano il nuovo disco insieme a “Animal”, la hit “Gli occhi della tigre” e la traccia uscita l’8 marzo “Brutti Sogni”. Nayt spiega: “La mancanza di molti featuring non è dovuta alla scarsa disponibilità di altri artisti alla collaborazione, quanto alla mia difficoltà nel far entrare un altro artista nel mio mondo, nella mia musica; è più facile per me inserirmi nelle canzoni di qualcun altro piuttosto che l’opposto, ma non per snobismo”.

Molto interessante anche il metodo di scrittura di Nayt, che racconta di scrivere solo e soltanto con il supporto della musica, determinante in fase creativa. I testi sono scritti usando come base colonne sonore o basi anche pop, il tutto viene poi riarrangiato in studio da 3D, che dei due è il più visionario ma anche l’unico a conoscere davvero a livello tecnico la musica; da quel punto di vista il rapper cerca semplicemente di indirizzare il socio producer verso le emozioni e l’atmosfera suggerita nel testo e tema della canzone.

Nayt svela anche un interesse per il “mainstream”, ma alle sue condizioni. Sanremo è un’opzione che non esclude, ma parteciperebbe solo a patto di avere il pezzo giusto, con una struttura potente, avendo la possibilità di rompere gli schemi, lasciare un segno e portare la sua musica e il suo messaggio su un palco popolare, anche a costo di risultare scomodo e incompreso.

“Qui in Italia il più trasgressivo è comunque innocuo, ma delle volte bisogna incazzarsi, litigare, mancarsi di rispetto, nessuno alza mai la voce, ognuno ha comunque il suo ruolo. Quando faccio musica non voglio insegnare niente a nessuno ma voglio fotografare dei momenti, delle emozioni, in questo periodo manca l’empatia, manca l’umanità“. La strategia del rapper romano è usare un linguaggio semplice, per essere comprensibile da tutti, ma veicolare un messaggio importante di cui le persone si accorgano senza perderlo nell’ascolto.

Nel realizzare RAPTUS 3 gli artisti che più l’hanno influenzato sono diversi come Eminem,  Kendrick Lamar, Rage Against The Machine, Rihanna e Childish Gambino al secolo Donald Glover, musicista e attore a cui Nayt guarda come esempio, avendo anche lui avuto esperienze di teatro, abbandonate per dedicarsi solo alla musica. A proposito puntualizza: “questo modo di intendere l’arte mi piace ed è quello che vorrei fare anch’io, ma funziona se dell’arte hai rispetto, se non la sprechi“.

Tra gli artisti italiani l’unico rapper che riconosce aver influenzato la sua musica è Fabri Fibra, con cui ammette di essere cresciuto da giovanissimo. A sorpresa rivela grande ammirazione, anche umana, per Cesare Cremonini, di cui ammira la produzione musicale di livello altissimo e di cui cita e fa suo un pensiero: “al di là del successo conta l’influenza che hai nella vita delle persone, bisogna alzare la qualità della proposta musicale anche a costo di non raggiungere gli obbiettivi di vendita”.

Finite le domande è previsto il live sulla terrazza al quarto piano dell’edificio. Per accedervi ad alcuni di noi viene proposto di giocare all’escape room: divisi in due squadre veniamo bendati e portati in una stanza. Da lì dobbiamo cercare indizi e risolvere enigmi per poter accedere alla fase successiva con l’obbiettivo finale di aprire la porta che ci porterà alla terrazza per il mini-live. Tutto a tema horror-thriller, con la rilevante presenza di una comparsa mascherata che ad intervalli regolari veniva a spaventarci con una motosega; un’esperienza che non dimenticheremo facilmente!

Qualche brano sull’ampia terrazza al tramonto e si conclude con grande entusiasmo questa presentazione non convenzionale ma sicuramente divertente di un ragazzo di 25 anni che, con ambizione e coraggio, vuole lasciare un’impronta nella musica italiana, con la consapevolezza del percorso fatto fino ad oggi: un anno e mezzo fa consegnavo pizze e panini, poi mi è esplosa in mano questa cosa. Ho avuto paura di perdere la fame, ma sono sicuro che anche quella non scomparirà mai, insieme alla rabbia che ho dentro. Io voglio fare cose impossibili, alzare continuamente l’asticella, non mi precludo niente, non mi pongo nessun limite”.

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