Il Day 2 del Mish Mash Festival 2018 si apre con l’esibizione sul main stage di Francesco De Leo che porta in Sicilia il suo disco-viaggio artistico tra i bassifondi di una favela immaginaria nel Mar dei Caraibi e una qualsiasi provincia italiana: “La Malanoche”. Tra droghe sintetiche, mariachi, amori a pagamento, maschere di Paolo Conte e Satana l’artista di Chiavari scalda il pubblico del castello con il suo sound psichedelico e coinvolgente: brani come Ammazati, Lo Zoo di Torino e Un fiore per coltello – rispolverata dal repertorio dell’Officina della Camomilla di cui fondatore e frontman – alzano subito l’asticella della seconda giornata di MMF.
Quando sono passate da poco le ore 23:00 ha inizio invece la grande festa dei Selton, band brasiliana di nascita, ma ormai italianissima di adozione. Ad evidenziarlo è il primo brano in scaletta Tupi Or Not Tupi tratto dall’ultimo disco “Manifesto Tropicale” che recita: “Son brasiliano ma parlo italiano”. Una musicalità originale quella degli artisti verdeoro che mescola pop e tropicalismo, l’italiano al portoghese e l’inglese, storie girovaghe e luoghi indecifrabili senza posti di frontiera. Un ritmo disarmante che non permette di stare fermi un attimo e che travolge tutti i presenti in vena di fare festa: una performance di altissimo livello (tra le migliori della manifestazione) in cui si distinguono sicuramente Piccola sbronza, Cuoricinici e la celeberrima Voglia di Infinito.
Headliner del 4 agosto sul palco di MMF 2018 è Frah Quintale, rapper bresciano già noto per essere metà del duo Fratelli Quintale. Vena creativa molto florida supportata da un’ottima scrittura: questa la ricetta vincente dell’artista lombardo che nell’estate del 2017 ha pubblicato “Regardez Moi” scalando ogni classifica nazionale.
Quando sale sul palco si raggiunge il vero pienone al Mish Mash: la doppietta iniziale con 8 miliardi e Branchie manda in estasi il pubblico. L’esibizione vede un Frah entusiasta di essere finalmente in Sicilia e della location che gli regala una vista fantastica (“che figo si vede il mare da qui”). Tanti i brani nuovi in scaletta – vedi Colpa del vino e Stupefacente estratti da “Lungolinea”- tra cui anche quelli nati dalle collaborazioni con Giorgio Poi (Missili) e Carl Brave (Chapeau).
Un Quintale che non si limita a cantare e rappare, ma che si dimostra anche un buon batterista come testimonia la seconda parte del live, quella che vede anche l’utilizzo dell’autotune e la definitiva esplosione del pubblico – grazie a Floppino, Gravità e – Avanti/indietro – che canta a squarciagola fino alle due meno un quarto di notte.
A chiudere il Day 2 è poi il live di Indian Wells che ci ha portato oltre i confini della quotidianità e ci ha fatto sentire fieri della scena elettronica italiana: una performance che è la degna conclusione di questa grandiosa terza edizione del Mish Mash Festival.
L’appuntamento è per il 2019 per vivere un altro festival che sarà un’esperienza unica, straordinaria e siamo sicuri registrerà un successo ancora maggiore.