La Scala Shepard è una band romana, nata a fine 2014 tra le strade trasteverine. Proprio da questo quartiere la formazione trae la più grande fonte d’ispirazione: le persone, il contatto, gli sguardi, le storie, i matti, le suonate e le notti folli. Questo e tanto altro è la loro Trastevere, il loro suono.
Ad agosto 2015 è stato rilasciato il primo album in studio completamente autoprodotto, intitolato “Di Passaggio”. Con l’uscita del primo disco LSS ha intrapreso
Componenti: Alberto Laruccia (Voce, Chitarra Acustica, Chitarra Elettrica,
IL DISCO
“Eureka” è il secondo lavoro in studio de La Scala Shepard. Sette brani che sono mondi a sé stanti, come se casualmente si incontrassero sette persone, completamente diverse l’una dall’altra, dentro una stanza, e scoprissero con piacere che riescono ad andare d’accordo fra loro. E magari si trovano pure un po’ simpatiche.
Un Ep che fotografa la crescita della band, a seguito di scelte e maturazioni personali che hanno dato vita a un equilibrio stabile e a un’alchimia rinnovata… Eureka!
Molteplici le influenze che si riversano nel calderone de La Scala Shepard, da Il Banco del mutuo soccorso a Beck, dai Sigur Ros a De Andrè, dagli Air al jazz. Ma sempre con una spiccata attenzione alle proprie radici mediterranee, senza alcuna velleità di replicare noiosamente modelli esteri.
Tale cura dell’individualità e delle storie personali, viene seguita in maniera collaterale anche nello sviluppo delle tematiche. Ne La Scala ognuno riflette con la propria testa, e allo stesso modo, anche nelle canzoni che trattano temi più sociali, l’attenzione è sempre posta su aspetti che riguardano strettamente l’individuo.
La copertina di “Eureka”, disegnata da Valeria Bruschi, rappresenta un burattino che cerca di liberarsi dai fili che lo tengono legato. È una metafora di evoluzione e di presa di coscienza, due aspetti che nella vita di ogni persona, ritiene la band, sono strettamente legati alla musica.
I BRANI
“Su a Berlino” è la storia di uno dei tanti cervelli in fuga dall’Italia. L’allegria del motivo si contrappone alla malinconia del testo, come nelle migliori canzoni popolari. “Non ti fidare mai di un artista”, primo singolo e videoclip estratto dal disco, tratta con ironia dell’ipocrisia che popola il mondo dell’arte. Un’ipocrisia che in realtà esiste in tutti i campi del lavoro, ma che nell’ambiente artistico assume un aspetto forse ancor più marcato. “Cattivo” parla del coraggio necessario per esprimere se stessi senza nascondersi tra i luoghi comuni. L’onestà intellettuale, spesso denigrata e scambiata per banale cinismo, è assolutamente necessaria per migliorare il mondo in cui viviamo.
La politica rimane perciò al di fuori dei testi del quartetto romano, che privilegia la narrazione di storie, personali o che riguardano altri, sempre dal punto di vista della persona che le vive, senza calare dall’alto una morale o parlare con la bocca delle ideologie. La politica deve dare certezze e risposte, l’arte serve a creare dubbi.
Tracklist:
- Su a Berlino
- Non ti fidare mai di un artista
- Cattivo
- Cristoph e Dorothea
- Epistole dal mare
- Banalmente non ho sonno
- Fine
IL VIDEOCLIP
Il primo video estratto da Eureka è “Non ti fidare mai di un artista”.
https://www.youtube.com/watch?v=uxA1yfg42pc
Il soggetto di “Non ti fidare mai di un artista” prende spunto da una storia di Andrea Pazienza.
Qui la figura presa di mira è principalmente Topolino: il videoclip tenta di scardinare ciò che questo simbolo ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo. Il personaggio ultra-positivo, attorno al quale appare tutto bello, splendente e luminoso; che riesce sempre ad uscire vincente da qualsiasi situazione perché è pieno di buoni sentimenti e di valori incrollabili. Che ci illude, con quel buonismo che piace tanto, che basta crederci per farcela. Non è così.