2019. È fine Aprile e fa caldo, molto caldo. Salgo sull’ennesimo aereo che da Charlotte, North Carolina, mi porta a Dallas.
Una volta a terra prendo un’auto a noleggio: sono diretta a Fort Worth, a circa 40km dalla capitale Texana.
L’aria è tremendamente umida e il cielo è coperto.
Fort Worth è famosa negli States per essere stata, nell’ ‘800, uno dei principali centri commerciali di “Longhorns”, ovvero, le vacche dalle corna lunghe.
Old Texas. Il vecchio centro storico ha mantenuto l’aspetto tipico dei film western. Case basse in legno, strade larghe – una volta polverose, costellate di cumuli di paglia rotolante – e insegne con teschi di animali e corna appese ad ogni angolo. Non mi sarei stupita se da uno di quei locali, con le porte in stile stile old saloon, all’improvviso fossero usciti in strada due cowboy a sfidarsi a duello.
In fondo alla strada principale, spicca il vecchio mercato del bestiame, tutt’ora in piena attività… L’odore pungente nell’aria ne è la conferma. Di tanto in tanto, grandi pickup con carro bestiame al seguito, trasportano qualche cavallo o qualche mucca.
New style. Nel tragitto che mi separa dall’hotel al Congress Center, attraverso un particolarissimo parco chiamato Water Gardens. All’interno di una grande conca, un surreale effetto di giochi d’acqua scorre tra enormi blocchi di marmo scuro disposti in modo ben preciso, per permettere alle persone di camminarci sopra.
Che dire, ai texani piace esibire la loro texanità. Gli uomini vanno davvero in giro con il cappello da cowboy e gli stivali a punta, e non spaventatevi se vedete qualcuno camminare per strada con la pistola nella fondina.
Infine, se passeggiando per l’uptown vi sembrerà di avere le allucinazioni, non temete, avete visto bene, c’è una copia in piccolo della cattedrale di Notre Dame.