La stagione dei concerti al Pal’Art Hotel di Acireale è a serio rischio e la Sicilia potrebbe essere esclusa da tutti i tour nazionali. E’ in atto, infatti il passaggio di consegne tra la curatela fallimentare ed il Comune di Acireale, che potrebbe segnare un momento di forte crisi per la gestione e la manutenzione del Palazzetto.
Proprio stamattina, si è tenuta la conferenza stampa di Giuseppe Rapisarda, noto imprenditore nel settore dei concerti, che ha esposto i rischi a cui il palazzetto potrebbe andare incontro nei prossimi giorni, dando anche spiegazioni in merito alle questioni legali che hanno interessato la struttura in questi anni, sottolineando come l’attuale gestione sia creditrice di una somma ingentissima da parte della curatela e fugando molti dubbi che erano emersi sull’occupazione della struttura negli ultimi due anni, resa necessaria per dare continuità al Palazzetto e senza la quale il futuro dello stesso sarebbe stato messo a serio rischio. A tal riguardo ha affermato di sentirsi calunniato dalle dichiarazioni di molti, precisando più volte di essere creditore di ingenti somme nei confronti della curatela. La preoccupazione più grande del promoter è sicuramente quella di avere garanzie sui concerti di Coez, Fabrizio Moro e Marco Mengoni previsti per i prossimi mesi, spiegando che potrebbero essere riprogrammati in altre strutture della zona, con un danno evidente per la città di Acireale.
Giuseppe Rapisarda ha dichiarato: “Un solo giorno senza gestione potrebbe essere fatale per la struttura che ha bisogno di una manutenzione quotidiana.”
“Nessun progetto gestionale da parte del Comune di Acireale in grado di assicurare l’agibilità dell’impianto, nessuna risposta alle proposte della curatela fallimentare, nessuna visione strategica e nessun interesse a salvaguardare i contratti di utilizzo già attivi. La stagione dei concerti è a serio rischio e la Sicilia potrebbe essere esclusa da tutti i tour nazionali”.
Il momento del passaggio di consegne tra la curatela fallimentare ed il Comune di Acireale segna il periodo più difficile per il Pal’Art Hotel. Una storia che ebbe inizio 30 anni fa quando il Comune di Acireale mise a disposizione di una società privata il terreno dove oggi sorge la struttura. L’opera in questi anni è stata gestita dal curatore fallimentare che, per garantire il bene, ha sottoscritto contratti di utilizzo che hanno permesso all’impianto acese di essere punto di riferimento nel panorama nazionale.
“Non entro nel merito della querelle Comune-IRFIS, io – continua Giuseppe Rapisarda – chiedo solo di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione comunale. In un suo intervento sui social del 17 marzo scorso il Sindaco Stefano Alì auspicava un accordo con l’IRFIS per estinguere il debito e la volontà di dare la struttura in gestione. Al momento non c’è niente di tutto questo e mancano pochi giorni alla consegna delle chiavi. Una volta che la società che gestisce l’impianto lascerà la struttura, verrà staccata l’energia elettrica, non ci sarà più un sistema di video sorveglianza, verranno estinte le polizze assicurative, il servizio di pulizia verrà disattivato e non ci sarà nessuno in grado di affrontare le emergenze quotidiane. Il Pal’Art Hotel sarà così abbandonato al suo destino e, in queste condizioni, sono a rischio tutti i concerti autunnali già programmati. Questo non è allarmismo, ma una semplice analisi dei fatti. Con queste prospettive le ricadute economiche negative su tutto il territorio saranno devastanti. Non cito gli studi delle Università internazionali sui benefici che l’organizzazione di concerti e grandi eventi porta sul territorio, voglio solo citare fatti concreti. Per ogni concerto, oltre alla produzione nazionale, vengono impegnati più di 200 unità locali che lavorano per assicurare il buon svolgimento dello show. Ad esempio per il live dell’11 maggio 2018 di Jovanotti ad Acireale sono stati impiegati 84 facchini, 1 direttore di produzione, 1 crew boss, 3 runner, 3 aiuto catering, 5 mulettisti, 10 hostess, 60 security, 4 addetti al botteghino, 10 addetti al bar, 8 addetti al servizio pulizie, 1 custode, 2 elettricisti, 10 impiegati dell’organizzazione, 4 addetti ai parcheggi e 2 ingegneri. Oltre a questo bisogna tenere presente tutto l’indotto. Parlo degli hotel e dei B&B, dei bar, dei ristoranti, delle società che organizzano i trasferimenti da tutta la Sicilia e dalla Calabria. Alla luce di questo è chiaro che non è possibile pensare di rimandare la gestione del Pal’Art Hotel ad un lontano bando europeo. Il problema è adesso. L’impianto non può essere ‘abbandonato’ neanche per un solo giorno”.
“Su una cosa così importante – conclude il promoter Giuseppe Rapisarda – non ci si può più permettere di improvvisare. Il Comune per garantire la salvaguardia dell’impianto avrebbe dovuto pensare a mettere in atto tutte le misure necessarie a preservare il bene da possibili danneggiamenti. Mi riferisco alla stipula di un’assicurazione e alla realizzazione di un impianto di video sorveglianza. È necessario un investimento immediato per evitare di perdere tutto. Chi garantirà le quasi 10.000 persone che hanno già acquistato il biglietto per i concerti programmati per la stagione autunnale? Chi si assumerà la responsabilità di una sempre più possibile ricaduta di immagine negativa? È il momento di compiere scelte importanti. Chi non vorrà farle o non è in grado di farle dovrà assumersi le proprie responsabilità e scrivere sotto la parola ‘fallimento’ il proprio nome e cognome”.
Sul punto interviene un altro dei promoter locali, Nuccio La Ferlita, che in una nota inviata alla redazione così commenta la vicenda: “In questi anni il Palasport di Acireale è stato gestito, senza alcuna assegnazione ufficiale, da un unico soggetto privato, senza possibilità di utilizzo per altri, non preservando il bene, pregiudicando la libera concorrenza e limitando l’uso ai soli concerti musicali o teatrali.
Una situazione sicuramente anomala che si spera abbia davvero fine.
Se ci fosse un bando pubblico per la gestione del Palasport si dovrebbe auspicare che desse possibilità ad una gestione trasparente e moderna della struttura: capace di realizzare eventi per ogni forma di intrattenimento culturale e sportivo e diventare polivalente.
Il Palasport dovrebbe ospitare le migliori eccellenze nel campo delle attività musicali, sportive, ricreative, culturali, enogastronomiche, prendendo esempio dalle nuove gestioni degli spazi analoghi europei e mondiali, e diventare polo di aggregazione per famiglie, incentivando modelli di vita sani e diventando al tempo stesso produttivo anche dal punto di vista economico per il tessuto sociale del territorio ospitante.
Il bando dovrebbe consentire al futuro gestore l’utilizzo per un numero di anni tali da poter accedere a fondi comunitari e finanziamenti per la ristrutturazione e gestione straordinaria di una struttura che è già in parte compromessa dall’incuria.
Esistono realtà imprenditoriali serie, dinamiche, fortemente motivate e pronte anche in consorzi o associazioni temporanee di impresa a partecipare ad eventuali futuri bandi di gestione che permettano modelli economicamente sostenibili.
In attesa di un bando si auspica che il comune possa gestire il bene potendo affidarlo a quanti ne facciano richiesta anche per singoli spettacoli ed eventi.
Manteniamo la nostra più completa disponibilità alla collaborazione, pronti a sviluppare idee e suggerimenti, forti di una esperienza ormai pluriennale nel campo della gestione ed organizzazione di eventi.”
Anche Federalberghi vive con apprensione la vicenda: “Le notizie che arrivano da Acireale e che vedono coinvolto il Palasport Tupparello non sono certo di conforto per l’intero comparto ricettivo alberghiero. Il PalaTupparello è l’unica struttura in Sicilia che nel corso dell’anno ospita eventi musicali di respiro nazionale ed internazionale capaci di generare flussi turistici.
Il turismo legato agli eventi musicali e culturali è in continua espansione e una struttura come il PalaTupparello è di fondamentale importanza per il territorio e per gli alberghi del comprensorio, soprattutto perchè gli eventi realizzati prettamente nel periodo autunnale/invernale contribuiscono alla destagionalizzazione dei flussi turistici e danno una boccata d’ossigeno in un periodo assai duro per le attività turistico alberghiere.
Ci auguriamo che venga assicurata la continuità nell’organizzazione degli eventi e che il PalaTupparello continui ad essere punto di riferimento nel panorama musicale nazionale ed internazionale.”
La redazione di NonsenseMag si augura di cuore un futuro radioso per il Pal’Art Hotel di Acireale, che è da anni il centro catalizzatore dei grandi eventi siciliani. L’interruzione dei concerti sarebbe davvero un durissimo colpo per la musica in Sicilia.