Sono le 23 e siamo al Vidia di Cesena. Il pubblico è decisamente pronto, ognuno ha il proprio drink in mano, le fan (femminile messo non a caso) più fedeli sono in primissima linea con tanto di magliette del merchandising della band. Le luci si spengono, la musica si spegne. Parte l’intro, la telecronaca di una partita di calcio nello stadio Marassi, e arrivano loro, gli Ex-Otago, genovesi, da Marassi appunto, che è anche il titolo del loro ultimo album.
“E la notte ti vengo a cercare, anche se non so dove andare, poi ti cerco nel vento, in un giorno di mare, oppure negli occhi di un meridionale”, si parte con due pezzi nuovi, Stai tranquillo e Non molto lontano, il tempo di scaldare i motori. Questa sera al posto di Simone Bertuccini alla chitarra acustica troviamo Boris Ramella, cantautore di Sestri Levante.
La scaletta è composta da brani dei dischi precedenti alternati a quelli di “Marassi”; si viaggia da Amico Bianco a La nostra pelle, da Gli occhi della luna a Giorni Vacanzieri. Carucci, frontman della band, sul palco è chiaramente a suo agio e, dopo un inizio dedicato totalmente alla musica, si lascia pian piano andare anche alle “chiacchiere” tra una canzone e l’altra; scherza per esempio sul fatto che, per cena, abbiano mangiato un’insalata con un po’ troppe cipolle rosse!
Arriva anche il momento del pezzo da “villaggio vacanze Ex-Otago”, la cover di Rythm of the night dei Corona (facente parte dell’album Post remixes Vol. 1, una raccolta dei più famosi brani dance anni novanta remixati dai più importanti gruppi indie italiani) e il Vidia torna ad essere una vera discoteca. Patrizia è anticipata dalla presentazione di Maurizio che spiega come questo brano sia dedicato a tre donne…anche se loro ne hanno avute mooolte di più! Da Foglie al vento si passa a due canzoni importanti per gli Ex-Otago, la prima che parla dell’amico che va a cercare fortuna in Costa Rica e Figli degli Hamburger.
Con Mare e Quando sono con te ci avviciniamo alla fine del concerto; le canzoni dell’ultimo disco sono certamente quelle più conosciute, tutti cantano e, anche quelli arrivati al Vidia più per “fare serata” che per assistere al live, si lasciano travolgere dai ritornelli.
I ragazzi lasciano il palco ma l’incitamento da parte del pubblico li fa rientrare quasi immediatamente. Ultimi pezzi da standing ovation. I giovani d’oggi con la frase tormentone “Ti è mai capitato di sentire pronunciare questa frase: i giovani d’oggi non valgono un cazzo” fa letteralmente il botto. Si salta con le mani in aria e, dal lato della sala, la visione è davvero spettacolare. Energia che non si placa nemmeno con Ricominciamo da 3, anche se il picco di adrenalina si raggiunge su Cinghiali incazzati. Tutti si rivedono in quei filosofi operai, faccendieri disperati e cinghiali incazzati. Si finisce con un sincronismo perfetto di salti tra band e pubblico.
Questi giovani artisti non solo sono ottimi musicisti e autori, ma hanno la capacità di rendere ogni live una vera e propria festa (e qui un applauso particolare va a Francesco Bacci, intrattenitore come pochi); d’altronde se stanno collezionando un sold out dietro l’altro un motivo ci sarà.
E’ proprio il caso di dire: “Lunga vita agli Ex-Otago!”
Report di Cinzia Canali