Giovedì 8 novembre è il turno di Ronny Gigante e band all’Astoria di Torino e il suo progetto omonimo: Gigante.
Lo scorso febbraio è stato pubblicato il suo primo album: Himalaya, lavoro ispirato, come ha affermato lo stesso Ronny, da “Tabù: la vera storia dei sopravvissuti delle Ande”, scritto da Piers Paul Read, che parla della storia dell’incidente aereo di una squadra di Rugby uruguayana, con a bordo anche alcuni parenti e amici degli atleti, che, nell’ottobre del 1972, si schiantò sulle Ande.
Dei passeggeri, trentadue sopravvissero. Nel gelo dell’alta montagna, privi di indumenti adatti e praticamente senza cibo, i superstiti dovettero presto prendere la decisione di nutrirsi della carne dei compagni, dei parenti e degli amici morti.
Su questo concept nasce l’intero album che presenta musiche che mischiano elementi folk ad elementi new wave.
Molto interessante il contrasto tra l’ukulele, strumento che solitamente esprime atmosfere di spensieratezza completamente opposte al mood di Himalaya, e synth e batteria, quest’ultima sempre presente come una marcia, una sentenza.
Ukulele alla mano inizia dunque il live, non senza qualche problemino tecnico, che accompagnerà quasi tutto il live. Non è la migliore serata per i giovani ragazzi pugliesi che tra tastiere poco funzionanti e computer che si inceppano sono costretti a stravolgere la scaletta.
Il tastierista nell’attesa ci allieta con la sigla del Maurizio Costanzo show, momento più esilarante della serata.
Tagliata a questo punto la traccia Siberia si decide di proseguire, anche se i vari imprevisti rendono il live un po’ troppo frammentato.
Azzeccata e piacevole sorpresa invece la cover del Banco del Mutuo Soccorso: Moby dick che si incastra perfettamente con il sound della band, così come la sigla di Ken il Guerriero, brano che doveva essere un bis, ma che è stato anticipato per i problemi avuti in corsa.
Degni di nota anche pezzi come Guerra, prima traccia dell’album, Sopravvissuti e Frank.
Il live si appresta dunque alla sua conclusione, l’ultimo brano eseguito è infatti Tempesta, pezzo pubblicato solamente da qualche settimana, che preannuncia l’uscita di nuovo album e che con i suoi giri di tastiere e basso risulta essere coinvolgente e apprezzabile anche al primo ascolto.
L’impressione è che la direzione musicale intrapresa da Gigante sia quella giusta, soprattutto ascoltando questo nuovo pezzo, ma non bisogna mai abbassare la concentrazione o lasciare nulla al caso, a maggior ragione davanti a serate in cui niente sembra girare per il verso giusto.