Un concerto che incorona (se mai ce ne fosse ancora bisogno) due rapper come gli attuali re del pop italiano. Così può essere riassunta l’ultima data del “J-Ax & Fedez – Tour 2017” che ieri sera ha fatto tappa in Sicilia e precisamente al Pal’Art Hotel di Acireale.
Un concept scenografico di grande impatto con un palco a due piani ed un mega schermo a forma di piramide al centro, che simboleggia il concetto di affermazione e successo partendo dal basso della scala sociale.
Il concerto ha inizio alle ore 21:15 circa sulle note del piano di Paolo Jannacci che accenna “Bella Ciao”: l’inno partigiano è però interrotto bruscamente da un bombardamento e dall’entrata in scena a mò di marcia (oltre che di J-AX e Fedez) della band formata da dieci elementi. Il primo pezzo in scaletta è Musica del cazzo.
Il palazzetto è quasi sold out e traboccante di energia: lo si nota in pezzi come Spirale Ovale, Gente che spera, Non c’è due senza trash. La playlist non contiene dunque solo i pezzi dell’album in collaborazione uscito lo scorso gennaio, ma anche quelli della carriera solista di entrambi.
Di “Comunisti col Rolex” meritano sicuramente menzione l’omonimo brano (durante il quale Jannacci suona a petto nudo la fisarmonica e viene ostentato dai due “cafoni arricchiti” – così si definiscono scherzosamente Ax e Fedez – che chiedono al pubblico di intonare anche un “sei bellissimo” per il maestro), Assenzio (cantata all’unisono dal pubblico e durante la quale laser verdi creano spettacolari giochi di luce) e Piccole cose (l’ultima hit estratta dal disco ed attualmente in rotazione radiofonica).
Se andiamo poi a distinguere i pezzi per artista, troviamo un pubblico più “giovane” che crea boati per Amore Eternit, Cigno Nero (durante il quale Fedez chiede a tutti di utilizzare il flash dello smartphone creando un effetto scenico da brividi) e Magnifico (con coriandoli argentati che inondano il parterre) ed un pubblico figlio degli anni ’90 – che J-Ax riconosce e ringrazia sinceramente per l’affetto dimostrato sin dall’album d’esordio “Come Prima”- che canta a squarciagola canzoni come Domani Smetto e Piccoli per sempre. Ed è questa forse la chiave di volta del successo dei due rapper milanesi capaci di unificare generazioni differenti con un disco ed un tour in cui il pubblico va dai 4/5 anni ai 40/50.
Due artisti che apparentemente non hanno molto in comune (pensate alle differenze di stile, di outfit, di età), ma che si trovano perfettamente d’accordo in termini di gusti musicali: il punk-rock anni ’90 ad esempio ha segnato sia la vita di j-Ax che di Fedez (chitarrista per l’occasione) e per tale ragione i due rendono omaggio con il tris Olivia oil, Fabrizio fa brutto e Non c’è due senza trash a Green Day e Blink-182 scatenando ulteriormente la folla.
Il pubblico caldissimo di Acireale dà poi il meglio di sé con la combo formata da Immorale, Alfonso Signorini e + Stile: suonate in successione queste tre canzoni trasformano il palazzetto in una vera e propria baraonda dove la parola d’ordine è saltare.
A questo punto J-Ax ferma lo spettacolo per far salire sul palco un ragazzo che da inizio concerto ha mostrato il dito medio ai due rapper: il finto fan accompagnato sullo stage continua ad inveire contro i due cantanti urlando loro le stesse frasi che per mesi hanno riempito i social della coppia. Il pubblico dapprima basito comincia poi a fischiare il contestatore, ma i rapper invocano la calma e colgono la palla al balzo (in realtà è tutta una pantomima) per spiegare ai presenti i moltissimi pro e gli altrettanti contro di una carriera “partita dal basso”.
I discorsi appena fatti fanno da incipit per il primo pezzo del gran finale – Pieno di stronzi – a cui seguiranno Maria Salvador e Vorrei ma non posto, ovvero i tormentoni che hanno caratterizzato le ultime due estati. Durante l’esecuzione del successo del 2015 di J-Ax (ironizzato da Fedez come “pezzo che non ha ascoltato nessuno eh”) lo stage per l’ennesima volta fa la sua figura giocando con luci, colori e fumi; per quanto riguarda invece il tormentone della scorsa estate i due rapper a turno scendono dal palco per salutare tutti i fortunati in transenna e chiudono difatti (in un trionfo di stelle filanti multicolore) un concerto che non ha fatto altro che confermare come J-Ax e Fedez meritino di stare lì al vertice del mercato italiano sia per la professionalità con la quale svolgono il proprio lavoro, sia per le emozioni capaci di trasmettere.