Il termine rocker si usa spesso, ma poche volte in maniera consona. Massimo Priviero è uno di quelli che merita di essere così definito; All’Italia, uscito a settembre, è il titolo del suo nuovo disco. Un concept che racconta la Storia d’Italia dal Novecento fino ad oggi con dolcezza, commozione e profonda intelligenza. È il tema dell’emigrazione a legare le tredici tracce, piene di coraggio e desiderio di rinnovamento.
Si parte dagli anni ’20 con Villa Regina, piccola città nata dalla forza di volontà di alcuni italiani immigrati oltreoceano. Aquitania, che narra la storia di un contadino partito per la Francia del Sud, desideroso di imparare a scrivere per poter comunicare con la sua amata rimasta in Trentino. Di forte impatto Fiume con al centro il dramma di un padre che deve abbandonare la propria famiglia per cercare fortuna altrove. Cielo Blu racconta la solitudine, vissuta come una scelta, di un figlio dei fiori che abbandona la città per ritirarsi per sempre in una baita di montagna. Friuli ’76 parla di colui che, dopo un violento terremoto, trova il coraggio di rifarsi una vita altrove, per se stesso e per chi da quella catastrofe non ne è uscito.
In Berlino e London troviamo due ragazzi che scelgono di lasciare la propria patria per poi decidere in un caso di tornare e nell’ altro di rimanere. Discorso analogo per Alba Nuova, in cui un giovane se ne va disilluso e arrabbiato per le possibilità che non gli sono state date nel proprio Paese, ma pronto a mettersi in gioco pur di non avere un giorno rimpianti.
Di certo, però, il brano più toccante è Bataclan, una mail immaginaria scritta da Valeria Solesin, giovane vittima dell’attentato al Bataclan, alla madre prima della tragedia. Un pezzo che non ha bisogno di presentazioni, va semplicemente ascoltato.
Per quanto la storia di ogni traccia faccia pensare ad un disco malinconico, ci troviamo in realtà di fronte ad una grande dimostrazione di audacia, quella di chi dai momenti di difficoltà trae sempre la forza di combattere per uscirne al meglio.
Un album che grida al cambiamento.
TRACKLIST
01. Villa Regina
02. Aquitania
03. Fiume
04. Cielo Blu
05. Friuli ’76
06. Berlino
07. Alba Nuova
08. Rinascimento
09. Mozambico
10. London
11. Bataclan
12. Abbi Cura
13. Basso Piave
Recensione a cura di Cinzia Canali
