“La cucina popolare italiana, amata e imitata in tutto il mondo, sta morendo. Ma in tanti provano a salvarla.”
La premessa che apre la sinossi de “I villani”, documentario con la regia di Daniele de Michele “Don Pasta”, è una frase che colpisce fortemente gli amanti della buona cucina e delle tante tradizioni locali di cui fa vanto il nostro Paese, tuttavia, in un mondo sempre più globalizzato ed irrequieto che poco rispetto ha della storia, il rischio di perdere queste memorie storiche e culturali è più che tangibile. Si comprende quindi da subito l’intento del regista, che in questo breve viaggio lungo lo stivale intervista quattro “villani”, termine da intendersi nell’accezione storica di “abitanti della terra” e non come dispregiativo seppur sempre più desueto. Nord e Sud, uomini e donne, carne, pesce. verdura… l’esplorazione si svolge a 360°, a testimonianza di come la cultura culinaria italiana, nella sua splendida varietà, sia forse il trait d’union più marcato della nostra labile identità nazionale nella sua inventiva, che ha portato all’elaborazione di innumerevoli saperi e sapori legati al territorio.
Un patrimonio da non perdere e di cui si può e deve rivendicare l’attualità: da questo intento nasce la colonna sonora del film, firmata da Marco Messina e Sacha Ricci dei 99 Posse, che si lanciano nell’ardita impresa di unire tradizione e modernità all’interno dei sette brani concepiti per “I villani”. Alle sonorità folk secolari, già riprese con successo da Vinicio Capossela nell’ultimo capolavoro “Canzoni della Cupa”, i due musicisti uniscono un’improbabile quanto funzionante miscela di rock e blues, che sfocia fino alle più contemporanee sonorità di elettronica e dub, all’interno di un percorso in cui ad accompagnarli troviamo le chitarre degli amici Alessandro Mannarino ed Ernesto Nobili e la voce di Salvatore Fundarò, uno dei “villani” protagonisti di questo viaggio alternativo nel cuore pulsante e genuino del Belpaese.
La ricchezza di sonorità unita all’ispirazione di Messina e Ricci dà quindi vita ad una sorprendente soundtrack, ideale accompagnamento in questa riscoperta di un’Italia fortunatamente ancora viva ed ottima dimostrazione di come sia possibile trovare soluzioni sorprendenti ed artisticamente all’avanguardia, mantenendo salde le proprie radici culturali. Un esperimento riuscito che vi consigliamo caldamente di scoprire.
Tracklist
1. Acqua ca nu leva sete (Marco Messina, Sacha Ricci)
2. Blues per il benessere delle vacche (Bardoscia, Mannarino, Nobili)
3. Blues per Modesto (Davide Della Monica)
4. E lu munnu è na pinsata (Salvatore Fundarò)
5. La scopa (Bardoscia, Messina, Nobili, Ricci)
6. Militanza (Marco Messina e Sacha Ricci ft. Daniele Sepe)
7. Pasta Dub (Marco Messina e Sacha Ricci ft. Ernesto Nobili)