Connect with us

Hi, what are you looking for?

No Review

No Review – La Differenza riporta alla luce tesori perduti della nostra tradizione

Il Tempo Non (D)Esiste” è il nuovo album de La Differenza,  prodotto da Stefano Severini & Raffaele Zaccagna, volto ad omaggiare il repertorio meno noto di alcuni dei più grandi nomi del cantautorato italiano, dandogli nuova vita e rielaborandoli secondo il proprio gusto. Come se non bastasse, gran parte di questi nomi partecipano a quest’opera di rielaborazione mettendoci faccia e voce. Un grande regalo sia per i fan della band, che per i fan degli artisti citati nel disco.

L’obiettivo che sta dietro al disco non è tanto quello di ricercare i singoloni dei più grandi cantautori italiani e cavalcarne l’onda, ma quello di andare a scovare tesori nascosti e voci storiche della nostra tradizione, per portarli a noi in una veste rinnovata. Parliamo di quelle voci che non vanno spesso in radio, ma di cui siamo più orgogliosi, come Finardi, Bennato e tantissimi altri. Unica eccezione alla regola è quella di “Sole Spento” dei Timoria, che rinasce in una bellissima rivisitazione in un’insolita chiave reggae.

La loro idea potrebbe avere un duplice risultato: far scoprire il nostro passato musicale a chi non lo conosceva, per ragioni di età o di gusti, attualizzandolo, stravolgendolo e aggiornandolo con nuovi arrangiamenti, oppure quello di riportare a nuova vita dei brani che rischiavano di essere relegati in un cassetto della memoria. La band ha anche il coraggio di chiamare al proprio fianco i mostri sacri della musica italiana citati nell’album e di duettare con loro, quasi a voler ricevere una benedizione per il lavoro svolto.

E così possiamo trovare al suo interno grandissimi nomi quali Edoardo Bennato, Enrico Ruggeri, Ron, Eugenio Finardi, Alex Britti, Alberto Fortis, Omar Pedrini, Garbo e Tony Cicco della “Formula 3”, che si prestano a un progetto davvero interessante.

L’album è certamente un’operazione lodevole con molte chicche al suo interno. A parte la già citata “Sole Spento”, troviamo “Tira a campare”, Trappole” e “Fortuna che non era niente”, “Oh Oh Oh” (la mia preferita), e c’è anche un finale da brivido con due pezzi da pelle d’oca quali “E’ tardi” e “Le Louvre”.

I brani che compongono “Il Tempo Non (D)Esiste” sembrano davvero scritti ieri. La scaletta rivela una grande ricerca e un’ottima conoscenza del nostro patrimonio musicale. E’ un ritorno in un’insolita veste per la band, ma certamente lodevole per quello che rappresenta e per come è stato portato a termine.

Recensione a cura di Egle Taccia

Written By

Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

Seguici su Facebook

Leggi anche:

No Review

Per Daniele Cobianchi la creatività non ha limiti. Un giorno è il CEO di un’agenzia pubblicitaria, il giorno dopo pubblica un libro e quello...

No Interview

Si chiama “Legna per l’inverno” ed è uscito il 1° marzo per Disordine Dischi: si tratta del nuovo disco del cantautore napoletano Verrone, già...

No Press

PEGGY GOU SALIRÀ SUL PALCO DELL’UNIPOL ARENA DI BOLOGNA  PER IL SUO PRIMO SHOW IN UN PALAZZETTO ITALIANO  Dopo il trionfale successo del singolo  “It...

No Review

La Settimana Santa della musica è appena partita e immancabili arrivano le pagelle dei brani in gara. Quando si parla di Sanremo si sa...