“Cantautore nomade” per autodefinizione, il buon Brett Newski è un simpatico giramondo originario di Milwaukee che porta in giro un cantautorato “folk punk” influenzato dalla scena alternative anni ’90 e da gente come Violent Femmes e Tom Petty , facendo vanto del curioso primato di “prima band sbattuta fuori da Wal-Mart per aver tentato un’esibizione illegale“.
La musica di questo anarchico gentile non può che suonare come uno spensierato e leggero inno alla libertà, fatto di riflessioni profonde sulla vita di tutti i giorni guardata attraverso gli occhi di una persona in grado di cogliere sempre il cosiddetto bicchiere mezzo pieno, o più semplicemente che riesce sempre a pensare che andrà meglio la prossima volta. Questo mood solo apparentemente scanzonato caratterizza anche “Life upside down”, titolo quantomai azzeccato per definire la visione del mondo di Brett.
Armato della sua “vissuta” chitarra acustica, Brett Newski ci racconta tante piccole storie di vita spesso davvero vissuta con la sua voce da ragazzo adulto, carica di ironia e gentilezza e tuttavia mai priva di grinta da punkrocker puro. “Life Upside Down” risulta così un album fresco ed ispirato, che nella sua pur breve durata, attorno alla mezz’ora, trasmette positività ed energia all’ascoltatore, il quale difficilmente tratterrà il sorriso durante l’ascolto.
Sfidiamo chiunque a non improvvisare un passo di danza ascoltando “Ride”, primo singolo dell’album da cui è stato tratto un simpaticissimo videoclip, o accennare un po’ di headbanging ascoltando “The Aftermath” e la sua indole genuinamente punk che ritroviamo anche nei momenti più “slow”, ovvero le ballad “Life upside Down” e l’intensa “So Long”, che chiude efficacemente quello che è a tutti gli effetti un album solare ed ispirato, di cui siamo riusciti ad apprezzare ogni singolo brano.
Guardare il mondo a testa in giù ascoltando la musica di Brett e della sua band ci è insomma piaciuto, al punto che possiamo assolutamente consigliare a tutti l’ascolto di questo originale e genuino artista, non escludendo che nel suo continuo e surreale girovagare possiate un giorno ritrovarlo nella vostra città.
Tracklist
- The Aftermath
- Ride
- Can’t get enough
- Stars
- Heavy Things
- Sucker Punch!
- The Afternoons
- Life Upside Down
- Yesterday you said Tomorrow
- So Long