Nell’immaginario comune i Paesi Bassi rappresentano una terra piccolina, ma ricca di storia e paesaggi urbani (e non) che conservano un deciso gusto retrò e quasi alieno alle selvagge speculazioni edilizie che stanno lentamente e sadicamente spersonalizzando gli angoli di ogni pianeta. Musicalmente parlando, l’Olanda richiama la musica techno: ad Amsterdam, quest’estate, ho parlato a più riprese con raver e technofolli entusiasti della scena olandese. Noi recensori, tuttavia, dell’immaginario comune non ci accontentiamo. Ed ecco che, dopo ricerche e spulciate nei cataloghi delle etichette discografiche, emerge il nome degli An Evening With Knives. Il trio, basato ad Eindhoven, è un succoso concentrato di greve possenza analogica.
Dopo una demo datata 2015, i nostri hanno lavorato al loro primo full length Serrated. Il disco uscirà il 26 gennaio per l’italiana Argonauta Records. L’LP è di chiarissima influenza sludge/post-metal: i brani sono lenti(ssimi) e dominati da strumenti a corda in veste baritonale che propagano tonnellate di fango assieme alle onde sonore. La dilatazione delle tempistiche e la circolarità ossessiva dei riff è figlioccia dei Neurosis, ma anziché addentrarsi nelle incursioni sperimentali tipiche del quartetto di Oakland, gli An Evening With Knives mantengono un approccio ruvido prediligendo la pesantezza. È molto difficile non pensare agli Electric Wizard, agli Isis e ai nostrani Ufomammut.
Questo lavoro non dura molto e rispetta la quasi totalità degli stilemi post-metal e sludge. Le strutture convenzionali sono ridotte all’osso e l’ossatura delle canzoni è sempre affidata ad una scarsa manciata di riff portanti. L’alternanza di dinamiche non è mai drastica, ma sostenuta da un onnipresente quid di pesantezza sommersa. I vocals sono sull’orlo del precipizio tra un cantato convenzionale e l’urlato; a differenza di molti dischi post-metal, sono presenti e ben dosati lungo tutti i brani.
Il disco parte in medias res con Come Undone: da subito le intenzioni della band diventano chiare grazie ad un ostinato di chitarra stoner che incede a passi decisi sostenuto dai (immancabili nel genere) melmosi e sostanziosi basso e batteria. In alcuni frangenti del disco si avverte un certo gusto per delle melodie (relativamente) più ariose, come la terza traccia Blind Man’s Guess, Fade Out ed alcuni scorci di Hysteria. Vi è poco spazio per i suoni puliti: un pizzico di calma, tacciata da irrequietezza, la si percepisce in Restless.
Suonare un genere come questo non è semplice e gli An Evening With Knives dimostrano una concreta padronanza strumentale e una certosina cura in fase di registrazione. Tuttavia, il terzetto olandese dovrà maturare molto nella formula proposta e nella ricerca dell’identità personale. Il disco è sicuramente apprezzabile dai fan del genere, ma è per ampi ritagli derivativo e poco personale. La carriera della band è soltanto agli inizi, quindi i margini di miglioramento sotto questo aspetto sono ampi.
