Non c’è nulla da fare: in molti continuano a decretare la fine della musica Rock, ma più cercano di ucciderla, più nuovi interessanti album “escono dalle fottute pareti” facendoci riflettere sul fatto che, certamente, questo genere non fa più parte del mainstream mondiale né ha la dirompente forza di ribellione che cambiò la storia e la società fra gli anni ’60 e ’70, eppure qualcosa da trasmettere ancora ce l’ha ed è ingiusto sminuire l’opera di chi vuole armarsi di chitarra, urlare e divertirsi.
“In Your Own Sweet Time” di The Fratellis è il perfetto esempio di come ancora oggi si possa fare del rock di qualità, anzi, di come il non essere pienamente sotto i riflettori consenta a dei bravi artisti di realizzare album interessanti animati da quello spirito libero che è il principale prerequisito per cimentarsi bene nel genere.
Tutto questo per arrivare a dirvi che un po’ ci cospargiamo di cenere per giungere solo a inizio 2019 a recensire un album uscito nel mese di marzo, ma la quinta opera del power trio scozzese Jon/Barry/Mince Fratelli è un disco semplicemente da avere per gli amanti del rock senza fronzoli, in cui la band risulta al solito ispirata, scatenata e divertita, regalandoci undici brani ottimamente prodotti ed assai ben variegati che confermano l’attitudine “no bullshit” del trio.
Un pop rock infarcito di brani su cui ballare ed esaltarsi nella miglior tradizione made in UK (& Scotland): fra queste canzoni spiccano la ruspante opener “Stand Up Tragedy”, le ironiche “Starcrossed Losers” e “Laughing Gas” venate di folk in uno stile che ci ha ricordato i conterranei Proclaimers, le pregevoli ballad “Told You So”, della quale abbiamo apprezzato alcuni echi claptoniani, e “I Am That” col suo respiro celtico.
Non c’è ricerca di soluzioni rivoluzionarie o di produzioni particolarmente sofisticate in questo disco: “In Your Own Sweet Time” è la dimostrazione che bastano un po’ di semplici idee suonate con spontaneità e ben prodotte per realizzare un album forse non destinato a segnare un’epoca, ma certamente destinato ad essere ascoltato e riascoltato con piacere nei tempi a venire grazie alla sua freschezza e al furbo ammiccare a qualche classico senza tempo dal quale Jon, Barry e Mince hanno appreso bene la lezione.
Tutto il resto è attitudine e voglia di suonare, e con questo album i The Fratellis confermano di averne a volontà, mostrandoci una maturità artistica della quale non avevamo certo dubbi.
Tracklist
- Stand Up Tragedy
- Starcrossed Losers
- Sugartown
- Told You So
- The Next Time We Wed
- I’ve Been Blind
- Laughing Gas
- Avdaita Shuffle
- I Guess… I Suppose
- Indestructable
- I Am That