The Magnificent Six è il nuovo disco degli Iron Mais.
Quando ti trovi di fronte a rivisitazioni di brani sacri come Another Brick in the Wall dei Pink Floyd, la paura imperversa, ma bisogna premiare il coraggio di questa band cowpunk. Testa di Cane (voce e banjolele), La Contessina (violino e voce), Jack La Treena (banjo e voce), Lo Scollo (contrabbasso), il Ragazzo Nutria (chitarra) e Burrito (batteria) sono riusciti, ancora una volta, ad amalgamare sapientemente country, folk e bluegrass in un album che vede intrecciarsi sei inediti e sette cover di pezzi estremamente celebri, spaziando dal rock al metal.
Tra i brani scritti dalla band sicuramente interessanti Cucù, in cui gli arrampicatori sociali e i finti saccenti vengono paragonati al cuculo, volatile che si appropria facilmente dei nidi altrui. Drink & Drive, che tratta il problema dell’alcolismo in chiave ironica e Ahi Che Dolor, che rappresenta in modo critico e provocatorio, ma non troppo, la nostra società.
Paradossalmente, però, è nelle cover che gli Iron Mais danno il loro meglio e, dopo la già citata Another Brick in the Wall, un plauso va alla versione notevole di Nothing Else Matter, a Blue Monday, in cui predominano chitarra acustica e violino e a The Rythm of the Night, cover anni ’90 decisamente inflazionata, ma la cui rivisitazione western un ascolto lo merita, così come il video nel quale troviamo anche il featuring di Corona in persona.
Gli Iron Mais hanno la preziosa capacità di far divertire affrontando con ironia anche temi seri e poi, diciamolo, che possa o meno piacere il cowpunk, sfido chiunque, ascoltando questo disco, a non desiderare di ballare e fare festa.
Tracklist
- Cucù
- The Rhythm of the Night
- Ahi Che Dolor
- Grano Duro
- Can I Play with Madness
- Drink & Drive
- Friendshit
- Another Brick in the Wall
- Nothing Else Matters
- Lambro River
- Fight for Your Right
- Killing in the Name
- Blue Monday
Recensione a cura di Cinzia Canali