Massimo Priviero ha presentato da poco (15 settembre) il suo nuovo album “All’Italia”. Abbiamo presenziato al concerto del 15 ottobre all’Alcatraz di Milano.
L’affluenza all’evento è medio alta, si presenta un pubblico vario. Nonostante ciò, credo di essere la più giovane (bambini esclusi) all’interno del locale. Verso le 21, in apertura Davide Buzzi canta qualche brano estratto dal suo nuovo album “Non ascoltare in caso di incendio“. Il cantautore intrattiene il pubblico con melodie Folk-Rock.
Inizia poi il concerto di Priviero, che nella prima parte suona in acustico, accompagnato solo dalla sua chitarra e dalla fisarmonica; nella seconda parte, invece, entra la full band con altre corde, percussioni, fiati ed archi. In tutta la durata del concerto il pubblico seguiva il cantautore, cantava le sue canzoni, saltava e ballava.
Sicuramente quella di cui parliamo è una musica versatile: a tratti ricorda la musica di altri tempi, con un sound più da “vecchia scuola”; ciononostante ci sono anche dei momenti più intensi ed energici. In tutte le sue canzoni si alternano i ritmi del rock americano, il sound tipico del blues e il lirismo di stampo italiano.
Il nuovo album ha due temi principali. L’amore incondizionato per la sua terra emerge in tutta la scaletta e nel titolo stesso. La raccolta è un concept-album scritto in modo istintivo. Ogni brano racconta le storie di personaggi inventati che servono per introdurre le riflessioni e le idee dell’autore riguardanti l’Italia di ieri e di oggi. Inoltre, sembrerebbe che gli stessi italiani si siano scordati di aver chiesto asilo in altri Paesi, giudicando male chi lo chiede in Italia. Perciò, a questo punto, emerge anche il tema dell’immigrazione.
Brani come “Regina” o “Fiume”, hanno in comune la stima che prova l’autore nei confronti di chi decide di “rischiare”. I pezzi sono dedicati alle persone che trovano la forza e il coraggio per abbandonare la propria terra e lasciare la propria famiglia.
Nell’album si trovano storie di personaggi inventati, che comunque servono ad affrontare temi importanti. Il brano “Bataclan”, invece, è una toccante dedica alla ragazza italiana vittima dell’attentato a Parigi.
Tutto sommato, la tracklist è versatile e presenta temi più leggeri alternati a temi più importanti. Lo stesso vale per le canzoni, che non sono mai banali e hanno caratterizzazioni intense, nostalgiche, e a tratti evocative. Il concerto è stato molto interessante, specialmente per tutte le varie influenze che hanno portato un’atmosfera patriottica e a tratti struggente. Massimo Priviero ci ha fatto riflettere sul nostro comportamento nei confronti di ciò che ci circonda.