Sono passati sei anni dall’ultimo album, L’albero delle seppie. Nel frattempo tantissimi live in Italia e all’estero e numerose collaborazioni. Stiamo parlando dei Baciamolemani, la formazione di Ragusa composta da sette polistrumentisti che è tornata con un nuovo lavoro, Cardio-Tonic, pubblicato il 24 gennaio. Registrato e mixato tra il 2015 e il 2016 al Sonoria Rec Studio di Scordia (CT) da Vincenzo Cavalli, questo disco nasce da un periodo di pausa in cui il gruppo è tornato a casa per poter riassaporare la routine e le abitudini provinciali.
Perché il titolo “Cardio-tonic”?
Lo abbiamo immaginato come un energy drink che aiuta i protagonisti delle nostre canzoni ad essere sempre al passo, tra la gente giusta, al momento giusto. Un rituale per dare voce ai pensieri della fine di una comune giornata di lavoro.
Apparentemente brani “leggeri”, dal sapore estivo, ma che celano anche altro…
Abbiamo voluto giocare parecchio su questo contrasto contenuto/forma. Volevamo raccontare l’estate di chi rimane in città nella sua routine lavorativa e l’estate di chi si affanna per essere accettato tra i professionisti del divertimento. Il tutto condito coi tratti dissacranti di una tipica discussione da bar all’italiana.
Anche la copertina è in totale sintonia con il titolo del disco. Di chi è il merito?
Potremmo dire al contrario che il titolo del disco è in sintonia con la copertina! L’artwork è a cura dell’illustratrice Carla Dipasquale che col suo lavoro non ha solamente tradotto in immagini ogni aspetto delle nostre canzoni ma ha dato anche una vera e propria chiusura del cerchio all’opera, dandoci anche parecchi spunti di ulteriore ispirazione.
Avete alle spalle anche un lungo tour internazionale. Questa esperienza quanto ha influenzato le sonorità presenti nel nuovo album?
È impossibile non farsi influenzare dalle decine di concerti che abbiamo avuto la fortuna di vedere all’estero nei vari festival. Forse però quello che più conta è la direzione verso la quale si è proiettati. Il nostro secondo disco era proiettato verso l’estero nonostante avessimo all’epoca ancora pochissime esperienze internazionali. Cardio-Tonic arriva invece dopo oltre 100 concerti in 5 paesi ed è rivolto paradossalmente più verso “casa” mantenendo il tratto che ci ha sempre contraddistinto all’estero e che in Italia viene oggi invece scansato come la peste: la melodia! Senza presunzione, forse l’idea più affascinante sarebbe quella di riuscire a “influenzare” con la propria musica.
Oltre ai nove pezzi inediti troviamo anche la cover di “Un’estate al mare” di Giuni Russo. Come l’avete scelta?
Questa canzone rappresentava bene per noi il contrasto tra una canzone ultra-pop estiva dal ritornello semplice e un testo che cela un dipinto ultra decadente e ancora attualissimo. Se la contestualizzassimo alla sua epoca potremmo dire che era una canzone al limite della censura nascosta in un successo da “Festivalbar”.
Siete in tour già da qualche mese e il 16 febbraio suonerete al MA di Catania. Cosa deve aspettarsi il pubblico da questa data?
Essendo in casa, ci aspettiamo che sia una bella festa col nostro pubblico e i nostri amici che hanno seguito e sostenuto negli anni le nostre avventure, la nostra musica e i nostri sogni.