Si intitola Brasilia il singolo d’esordio dei giovani fiorentini Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti, ovvero i MANITOBA. La loro musica è caratterizzata da un mix di elettronica, garage e pop e potremo trovarne presto riscontro in un album di inediti la cui pubblicazione è prevista per fine anno.
In “Brasilia” ironizzate sulla vanità e sulla voglia ossessiva di apparire, tipiche dei giorni nostri. Cosa vi ha spinti a scrivere questa canzone?
Ogni nostra canzone nasce con una linea vocale, a cui poi soltanto alla fine si aggiungono i testi, ai quali pensiamo molto. In Brasilia volevamo parlare dei nostri tempi e di un problema che più o meno ci riguarda tutti. Oggi spesso cerchiamo di essere sempre perfetti, impeccabili, più immagine che sostanza; con Brasilia volevamo dire invece “freghiamocene un po’!”
Non siete solo gli interpreti del videoclip di questo nuovo brano, ma l’avete anche diretto. Che esperienza è stata?
Siamo andati, un giorno qualunque, a un bellissimo parco fiorentino. Dovevamo solo farci delle foto, e poi all’improvviso abbiamo visto questa bellissima palma. Era impossibile per noi non ballarci sotto. Con sole due take e’ venuto fuori il video poco costruito che volevamo. In più, ci piaceva l’idea di unire un video homemade a una canzone che suona così “internazionale” (grazie a Samuele Cangi che l’ha prodotta)
Vi conoscete dall’infanzia, ma solo qualche anno fa vi siete ritrovati e avete dato il via al vostro progetto musicale. Com’è avvenuta la reunion?
E’ stato tutto naturale, l’incontro e lo scambio di interessi e’ cresciuto col tempo. Filippo ha spinto Giorgia a buttarsi e l’ha perfezionata, Giorgia ha fatto riprendere la voglia di suonare a Filippo. Uno scambio totale e continuo che persiste ancora oggi. E’ così che scriviamo!
Avete da poco firmato un contratto discografico con la Sugar ed, entro fine anno, è prevista la pubblicazione del vostro primo album. Cosa potete anticiparci?
Creiamo incessantemente, la Sugar conosce tutti i nostri pezzi (che sono tanti, ci lavoriamo ormai quasi da tre anni), e ci ha detto che abbiamo grande coerenza e creato “un bel mondo”. Il nostro album avrà dei suoni internazionali ispirati da Of Montreal, Alt-J, MGMT… con testi ispirati alla nostra tradizione più “strana” ma anche “pop”: “Anima Latina” di Battisti, “L’era Del Cinghiale Bianco” di Battiato… Siamo a un ottimo punto del lavoro comunque!
Negli ultimi mesi avete condiviso il palco con diversi artisti italiani. Ce n’è qualcuno dal quale pensate di aver appreso qualcosa di davvero importante, musicalmente parlando?
Abbiamo suonato prima di Motta, che fino al concerto non ci aveva colpito molto e che invece ci ha conquistato con il live. Ci piace molto. Siamo da sempre fan dei Verdena che abbiamo visto live tante volte; ogni loro concerto ci dà sempre tantissima ispirazione.
Come vi immaginate tra dieci anni?
Più vecchi. Ma sempre sul pezzo. Filippo probabilmente avrà il suo progetto solista “baritonale” alla Leonard Cohen, e Giorgia la sua nuova Hard Rock Band stile Dead Weather. A parte gli scherzi, ci piacerebbe fare tanti dischi, ognuno con un suono diverso da quello prima.
Intervista a cura di Cinzia Canali