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No Report -Albori Music Festival: Musica e Magia sul lago

Dalla stretta collaborazione tra Forest Summer Fest, Belleville Rendezvous e Ass. Albori nasce Albori Music Festival: un evento musicale dall’ampio respiro che, già alla sua prima edizione, ha ospitato i nomi più conosciuti della scena indipendente italiana.

Sui tre palchi si sono alternati più di 20 artisti di fama nazionale, un cast a dir poco eccezionale, grazie alla collaborazione di La Tempesta, Woodworm Label, Locusta Booking e tante altre realtà.
Nonostante il festival fosse, appunto, alla sua primissima edizione, l’organizzazione è stata efficiente, spazi e tempi gestiti in modo impeccabile. Il pubblico non è mancato e i riscontri sono sicuramente positivi. D’altronde non capita tutti i giorni di assistere ad un evento di tale portata in una location così magica e suggestiva, sulle sponde del lago di Iseo.
Nell’area principale i tre palchi dove si sono svolti i concerti e la zona ristorazione, con chioschi da street food, mentre al Belleville, locale che organizza eventi cultuali anche durante il resto dell’anno, si sono tenuti i concerti pomeridiani, letture, dj set e la mostra delle opere di Alessandro Baronciani, che ha illustrato la locandina de La Tempesta sul lago.
Arriviamo la prima sera al festival non prima di aver cenato in riva al lago, a Belleville Rendezvous, ed aver curiosato alla mostra di Baronciani per poi avviarci verso l’area festival.
Arrivate ai cancelli ci accorgiamo di non essere le uniche ad avere un tasso di curiosità (ed anche vagamente alcolico), nei confronti di questo nuovo festival, elevatissimo.
All’interno l’area festival è ben attrezzata, gli stand dello streed food profumano l’area di costine e patatine fritte, un profumo che personalmente mi ricorda l’estate, i festival e mi fa venire voglia di sgarrare la mia dieta vegetariana.
Alle dieci l’area sottopalco è gremita di gente che attende la salita sul palco di Samuel con il suo “Il codice della bellezza tour”, uno dei nomi più grossi ed attesi di questo festival.
Non conosco troppo bene la carrira solista dell’artista in questione, ma me ne innamoro non appena sale sul palco, soprattutto per colpa del suo outfit composto da camicia con le motociclette e gilet di jeans con una stampa di Pac-man sul retro.
Con una professionalità e una voce uniche, Samuel si alterna tra pezzi electropop, rock e acustici con una naturalezza ed un’eleganza quasi disarmante.
Torniamo a casa canticchiando “La statua della mia libertà”, uno tra i pezzi più famosi nonché uno dei tormentoni radiofonici di quest’estate.
La seconda serata è quella che attendiamo con più ansia e in particolar modo per il live di Maria Antonietta che, secondo il cartellone, alternerà letture di poetesse a brani suoi, riprodotti in chiave acustica.
Su questo live potrei spendere pagine e pagine, chi mi conosce sa quanto siano grandi l’affetto, l’ammirazione e la gratitudine nei confronti della cantautrice pesarese.
Il locale dove si terrà il set è pieno di gente nonostante il caldo e l’afa ne rendano difficile la permanenza.
Maria Antonietta, che si descrive come una ragazza con la chitarra e litri di sangue versato, sale sul palco e introduce quello che sarà il live e rivendicando il diritto di essere antipatica, di stare in silenzio e di fregarsene dei giudizi della gente, invitando il pubblico a fare lo stesso.
Una manciata di brani e di letture che mi son goduta in religioso silenzio, accompagnato da qualche lacrima.
Finito questo momento intenso ci avviamo verso l’area concerti per goderci il resto della serata.
I live sono tanti e uno più bello dell’altro.

Vorrei consigliare a chiunque voglia seguire un festival, di farlo con qualcuno che apprezzi, o che quantomeno abbia voglia di ascoltare.
Oppure andateci da soli, a ‘sti concerti.
La serata termina con il concerto de Le Luci della Centrale Elettrica, un live potente e inaspettatamente bello.
La terza e ultima serata è quella più “carica”.
Torno sottopalco con le mie amiche, carichissime e pronte a passare una manciata di ore tra urla e poghi.
Cotta da due giorni tra fotografie e concerti rinuncio al pogo e mi godo i live dal prato adiacente i palchi, in compagnia del mio fedelissimo tabacco.
La serata finisce in riva al lago, cantando “Riccione” e bevendo gintonic.

P.S.: Due cose ho imparato ad Albori Music Festival. La prima è “quanto caxxo è bello trovare dei token per terra”.
La seconda è “quanto caxxo è bello trovare una coppia di token per terra”.

In seguito la lineup completa dei tre giorni di festival.

— VENERDÌ 7 LUGLIO:
Samuel (from Subsonica) + Bruno Belissimo + Don Turbolento + Mulai

— SABATO 8 LUGLIO:
Festival La Tempesta “La Tempesta sul lago”:
Le luci della centrale elettrica + Tre allegri ragazzi morti + il Pan del Diavolo + Aucan + Giorgio Canali + Umberto Maria Giardini + Maria Antonietta (letture) + Sorge + Blindur + Godblesscomputers (dj set)

— DOMENICA 9 LUGLIO:
The Zen Circus + Fast Animals and Slow Kids +EDDA + Spartiti – Jukka Reverberi + Max Collini + Le Capre a Sonagli + Verano

Report di Benedetta Zamboni

Foto di Maddalena Compagnoni

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