A undici anni dal successo di “Ballroom Stories”, il musicista e produttore austriaco Klaus Waldeck torna con un nuovo capitolo della sua epopea electro-swing, consegnandoci con “Atlantic Ballroom” una nuova opera che stuzzica l’ascoltatore con le sue atmosfere tanto fumose quanto raffinate.
Parzialmente emulo di operazioni come “History repeating” dei Propellerheads o il tango elettronico di artisti come Gotan Project e Otros Aires, Waldeck recupera in questo nuovo pregevole album atmosfere del passato, riallacciandosi alle musiche e alle atmosfere dello swing americano degli anni ’20 e ’30 del novecento.
Dichiaratamente ispirato dalle musiche di Henry Mancini, John Barry, Wes Montgomery e Dave Brubeck, “Atlantic Ballroom” è per l’appunto un album fatto di dodici canzoni splendidamente ballabili, nate dal sapiente lavoro di Waldeck a synth e produzione, ulteriormente impreziosito dall’apporto di un’eccellente orchestra di ottoni e collaborazioni di vocalist illustri fra cui spicca la bravissima Patrizia Ferrara, cantante italo-austriaca dalla voce intrigante e carica di emozioni.
“Atlantic Ballroom”, con la sua efficace produzione e la totale raffinatezza esecutiva è un album che apre le porte verso un mondo clandestino ed intrigante, ricco di atmosfere notturne complici ed ammiccanti, figlie di un’eleganza d’altri tempi alla quale il sapiente lavoro di Waldeck ha tolto ogni polvere e sensazione di “retrò”, facendo sentire al proprio pubblico come anche un genere musicale datato possa ancora oggi trovare nuova linfa vitale ed attualità senza scadere nel mero revival.
L’originalità è del resto anche questione di estro e classe, e il bravo Klaus Waldeck non difetta certo di queste qualità, avendo dato vita ad un album godibile e soprattutto danzabile dal primo all’ultimo brano, e giunti alla fine sarà assai facile premere ancora “play”.

Klaus Waldeck
Tracklist:
