Francess, nome d’arte di Francesca English, nata a New York, figlia di padre giamaicano e madre italiana, ha pubblicato a maggio un nuovo album dal titolo “A Bit Of Italiano”, dove ripercorre alcune delle tappe più importanti della musica italiana, reinventandosi pezzi storici del nostro repertorio con nuovi arrangiamenti e testi in lingua inglese. Come se non bastasse c’è anche un’unica bella eccezione a metà disco, un brano originale dal titolo “Good Fella”, dove le sue origini si mescolano in una elettro tarantella cantata in italiano e in inglese.
Il lavoro sugli arrangiamenti è formidabile, perle della nostra tradizione modernizzate in chiave elettronica, ma senza troppi eccessi ed orpelli. Anche se non sempre il cantato in inglese regge il passaggio linguistico, perdendo un po’ delle emozioni originarie, ne viene fuori un lavoro molto personale e intenso, apprezzabile da tutti i punti di vista.
La voce dell’artista, meravigliosa e calda, arricchisce di nuovi colori i brani, anche se a volte sarei stata curiosa di sentirla spingere di più e lasciarsi andare alla sua potenza vocale. Ho interpretato il suo atteggiamento, a volte sommesso verso i brani, come un segno di rispetto nei confronti delle versioni originali. Chissà se dal vivo proverà ad osare di più.
Bellissima la traccia d’apertura, “Don’t Want The Moonlight”, rifacimento di “Guarda che luna” di Fred Buscaglione, mentre “Vacanze Romane” perde un po’ del suo fascino originario, incupendosi eccessivamente. “Good Fella”, la traccia originale, è una spassosissima elettro tarantella colorata da strumenti tradizionali, fusi con quelli elettronici alla perfezione. Tutti i luoghi comuni sull’Italia e sulle sue tradizioni vengono scherzosamente presi in giro sia dai testi che dai suoni. Questo potrebbe essere un bel percorso da intraprendere per un futuro album, cucirle addosso brani trascinanti, che però lasciano libero il talento artistico di Francess, mantenendo qualche brano più intimo, che le permetta di spingere un po’ di più con la sua meravigliosa voce. Molto bella la versione di “Passione” di Neffa, che si inabissa verso una cupezza dal fascino internazionale. Torna la magia su un altro brano dal mood scanzonato quale “Vengo Anch’io No Tu No”, dove quel talento interpretativo di cui vi parlavo prima viene fuori in maniera evidente. “Ma Se Ghe Penso”, brano storico della tradizione ligure, è il pezzo a mio avviso più bello dell’album, il più riuscito, ti prende per mano e ti fa volare. Sarebbe perfetto come singolo natalizio.
Attendiamo Francess con una nuova prova su bravi originali, nel frattempo ci perdiamo nella magia nostalgica di “A Bit Of Italiano”.
Recensione a cura di Egle Taccia