Mi piace l’idea di poter analizzare diacronicamente Sunday giocando col secondo principio della termodinamica.
In questi circa 7 anni di WAS Andrea Cherchi ha dato vita a tre album decisamente diversi tra di loro, ma oltre alle basi musicali distinte e caratteristiche di ciascuno, vale a dire il folk-pop di After dinner (2010), l’indiepop di A new place soon old (2013) e il dream pop di questo nuovo disco, Sunday – in uscita l’11 ottobre 2016 via DeAmbula Records, Costello’s Records e Tiny Speaker –, ci avverto anche regolarità, come ad esempio la loro periodicità triennale e il cantare in inglese.
Inoltre, il primo disco conta solo tre strumenti ed è stato rilasciato da una micro etichetta orgogliosamente fatta in casa (<3) che sopravvive nascondendosi alla folla; col secondo si vede l’aggiunta di percussioni e strumenti elettrici vari e si vede pure il cambio per un’independent label, che vanta in roster formazioni più o meno note alla critica e al pubblico; già in questo terzo disco si introducono tessiture elettriche, effetti vari e l’elettronica, con alle spalle il lavoro svolto da ben tre label diverse, tra le quali una che si auto definisce come una realtà affermata, diventata col tempo punto di riferimento costante per la scena musicale italiana ed internazionale…
Già in chiave sincronica si può descrivere Sunday come una raccolta di canzoni lo-fi riuscite, asciutte nella durata e perciò efficaci nel senso di incitare dipendenza, con testi semplici, arrangiamenti raffinati e un mixaggio coraggioso (stereo marcato). Se pensi agli XX o anche ai Vitesse o ai Cocteau Twins, non siamo lontani.
Il primo singolo tratto dall’album, Sleep, è una canzone delicata di sonorità darkwave che sa anche di Suicide, mentre il secondo singolo, pubblicato ancora prima dell’uscita del disco, è Marten, l’unico pezzo del quale Cherchi non è l’autore, un’autentica canzone dream pop, accattivante come nei migliori momenti dei Wild Nothing.
A Sunday hanno collaborato Mauro Vacca, Roberta Etzi (che seguono WAS anche in dimensione live) e Daniele Murgia (mastering).
La vita pare contraddire il secondo principio della termodinamica e Sunday, così come gli altri due precedenti, è un disco che mi piace da morire.
Cesar Zanin