Andrea Poggio è stato cantante e principale autore dei Green Like July. A distanza di quattro anni dall’ultimo full length della band, Build a Fire, Poggio dà alle stampe il suo esordio solista intitolato Controluce (prosegue il suo sodalizio artistico con La Tempesta Dischi). L’album è composto da nove brani dove emerge la volontà di Poggio di distanziarsi dal passato.
Il primo indizio in tal senso sono i testi. Poggio abbandona la lingua d’Albione per dedicarsi alla scrittura in italiano: ne risultano delle composizioni ora desolate, ora evocative narrate da un io lirico che osserva vari strati della realtà e cerca di adattarli all’esperienza soggettiva. Si percepisce un netto cambiamento anche nella costruzione degli arrangiamenti. Poggio si avvale di musicisti di assoluto spessore, tra cui Enrico Gabrielli (Calibro 35, Winstons, che già ha collaborato con i Green Like July) e Adele Nigro (Any Other) per plasmare un pastiche che va oltre le fascinazioni americane e folk dei Green Like July. In questo nuovo lavoro Poggio gioca con l’elettronica, contornata da violini sornioni, mutazioni repentine di forma e una certa predilezione per ritornelli pop ed incursioni new-wave. Tra le influenze Poggio cita Talking Heads, Paolo Conte e Matia Bazar: due gruppi e un artista diversi tra loro che testimoniano l’approccio kaleidoscopico adottato per questo lavoro. Controluce è stato supervisionato da Eli Crews, produttore statunitense che vanta Yoko Ono e tUnE-yArDs tra gli artisti con cui ha collaborato e masterizzato nel gennaio del 2017 da Greg Calbi (noto per avere lavorato con John Lennon, Bob Dylan e David Bowie).
Andrea Poggio ha presentato il disco venerdì 17 novembre al Santeria Social Club a Milano con una breve esibizione di cinque brani.